
Bitcoin e oltre: il ruolo delle altcoin nella nuova economia blockchain
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- Altcoins
Negli ultimi due anni, BTC si è affermato come un asset di tutto rispetto e persino ricercato, raggiungendo, lo scorso agosto, il suo massimo storico di oltre 124.000 $. L’approvazione del primo Bitcoin ETF spot a gennaio 2024 ha innescato questa dinamica. Bitcoin oggi è considerato sia una riserva di valore che un componente chiave di qualunque portafoglio.
Ma anche se Bitcoin rimane la criptovaluta più diffusa, è lungi dall’essere l’unico asset ad avere un enorme potenziale. Oltre a BTC, le altcoin (un termine utilizzato per indicare gli asset digitali diversi da Bitcoin) stanno trainando un ecosistema in rapida espansione, con nuove applicazioni che emergono ogni giorno.
Ethereum, la cui blockchain rappresenta la base di gran parte del settore della finanza decentralizzata (DeFi), è oggi affiancata da reti come Solana, Sui e Sei, ciascuna con i propri punti di forza e servizi.
Le altcoin come infrastruttura per la finanza
Le altcoin hanno un ruolo centrale nella crescita dell’ecosistema cripto. Tra tutte, la più importante è Ethereum, che ha introdotto gli smart contract: una grande innovazione che ha aperto la strada alla finanza decentralizzata (DeFi), termine con cui si indica l’intero ecosistema finanziario costruito sulla tecnologia blockchain.
A differenza della finanza tradizionale, la DeFi opera senza intermediari, avvalendosi invece degli smart contract, ossia programmi autonomi che convalidano e registrano le transazioni sulla blockchain in maniera automatica. In tal modo si crea un’infrastruttura trasparente, verificabile e accessibile in cui lo sviluppo delle applicazioni decentralizzate (dApp) è alla portata di chiunque, eliminando la necessità di costosi intermediari.

Oltre all’eliminazione degli intermediari, la DeFi presenta un altro importante vantaggio: è aperta a tutti, senza bisogno di grandi capitali, contatti privilegiati o autorizzazioni speciali.
La DeFi apre la strada a una serie infinita di nuovi prodotti e applicazioni finanziari. Ad esempio, lo yield farming consente agli utenti di depositare i propri cripto-asset all’interno di protocolli per maturare interessi, spesso pagati con altri token. Il sistema di liquidity automatizzata, invece, utilizza le liquidity pool finanziate dagli utenti, consentendo scambi istantanei senza ricorrere agli order book tradizionali.
Di recente sono emersi molti operatori nuovi, che hanno contribuito con soluzioni innovative e migliorato l’infrastruttura generale dell’ecosistema DeFi. Le blockchain come Solana, Sui e Sei ora offrono infrastrutture ad elevate performance concepite per elaborare le transazioni in modo più rapido ed economico. Queste reti sono in grado di gestire migliaia di transazioni al costo di appena una frazione di centesimo: un prezzo molto più competitivo rispetto alle commissioni imposte dal sistema finanziario tradizionale per i bonifici, i pagamenti internazionali e la compravendita di azioni.
Vanno inoltre menzionati protocolli DeFi come AAVE, Hyperliquid e Morpho, che forniscono servizi finanziari fondamentali quali prestiti e gestione della liquidity. AAVE, ad esempio, è un protocollo open-source che permette agli utenti di guadagnare interessi sugli asset depositati e, al tempo stesso, di prendere in prestito denaro digitale (stablecoin): al 29 settembre 2025, secondo il sito di analisi DefiLlama, gestiva asset per un valore superiore a 43 miliardi di dollari.
Il già citato Hyperliquid è un exchange decentralizzato di nuova generazione che esegue operazioni di negoziazione in meno di un secondo e permette ai suoi stakeholder di creare mercati sopra la sua rete: azioni tokenizzate, asset reali e mercati di previsione. A partire dall’inizio del 2025, ha generato fra i 130 e i 280 milioni di dollari di ricavi a trimestre.
Anche Morpho è una piattaforma di prestiti. Secondo DefiLlama, sul suo protocollo circolano oltre 7 miliardi di dollari. Il protocollo consente inoltre a chiunque di sviluppare applicazioni sopra la sua infrastruttura, senza bisogno di permessi.
Tutte queste piattaforme consentono agli utenti di rendere produttivi i loro asset digitali, sia fornendo i token per ottenere rendimenti, sia accedendo alla liquidity senza dover vendere i propri asset.
In tal modo, non solo migliorano l’efficienza del capitale, ma mostrano anche come le altcoin stiano ponendo le basi per un sistema finanziario parallelo sempre più in competizione con gli istituti bancari tradizionali.
Il punto chiave è che le altcoin sono tutt’altro che semplici token speculativi. Alimentano, infatti, le infrastrutture che consentono lo sviluppo di una gamma pressoché infinita di applicazioni finanziarie. E alcune permettono agli investitori di ottenere un’esposizione diretta a questa nuova economia, rendendo i possessori di token dei veri e propri stakeholder.
I casi d’uso in ascesa
Se Bitcoin ha dato il via alle transazioni sulla blockchain, le altcoin hanno permesso la creazione di casi d’uso sempre diversi.
Una delle tendenze più rilevanti nel panorama attuale delle cripto riguarda la rapida ascesa delle stablecoin: asset digitali ancorati a una valuta fiat tradizionale. Con un’adozione in rapida crescita, vantano un volume di transazioni giornaliere che di recente ha superato i 200 miliardi di dollari e una capitalizzazione di mercato totale vicina ai 300 miliardi. Ripple, ad esempio, ha da poco lanciato RLUSD, una stablecoin ancorata al dollaro che è andata ad affiancare leader del settore già affermati come USDT di Tether e USDC di Circle.
La crescita delle stablecoin è strettamente correlata all’espansione della DeFi, dove svolgono il duplice ruolo di mezzo di scambio affidabile e riserva di valore, proteggendo gli utenti dall’elevata volatilità di altre criptovalute. Secondo DefiLlama, il 29 settembre 2025 la capitalizzazione delle stablecoin nei protocolli della finanza decentralizzata ha raggiunto i 297 miliardi di dollari. Tratto d’unione fra la finanza tradizionale e la DeFi, le stablecoin sono anche particolarmente adatte ai pagamenti transfrontalieri, grazie alla velocità delle transazioni e ai costi contenuti.
Il 30 settembre, Visa ha annunciato che avrebbe cominciato a testare le stablecoin per la gestione delle transazioni transfrontaliere, a dimostrazione del fatto che anche i leader del settore stanno abbracciando questa tecnologia.
Un altro segnale dell’adozione della blockchain e delle criptovalute è costituito dalla crescita dei fondi sovrani cripto, molti dei quali stanno integrando anche le altcoin. Anche le aziende stanno seguendo questa tendenza. Negli ultimi mesi, il numero di tesorerie aziendali che includono criptovalute è aumentato notevolmente. Mentre Bitcoin ha spianato la strada, Ethereum, Solana e ora anche Dogecoin stanno attirando l’attenzione di molte imprese.
Queste tendenze sono la dimostrazione di un orientamento più ampio: la finanza tradizionale sta integrando in misura sempre maggiore blockchain e criptovalute.

Il punto di vista dell’investitore: perché è importante
A prima vista le altcoin potrebbero sembrare più rischiose di Bitcoin, la cui crescita, negli ultimi dieci anni, è stata relativamente stabile rispetto ad altre criptovalute.
Ma, spesso, a un rischio più elevato corrisponde la possibilità di ottenere rendimenti maggiori. Investire in altcoin è equiparabile a sostenere una startup. Sebbene solo una manciata di progetti si rivelerà redditizia (proprio come avviene nel mondo delle start-up), alcuni potrebbero offrire opportunità di crescita eccezionali.
Ethereum e Solana hanno già dimostrato guadagni significativi sin dal loro lancio (+2.143,25% per ETH; +20.085,94% per SOL al 29 settembre 2025), e altri asset stanno cercando di replicare questa parabola e di accaparrarsi una quota di mercato.
Le altcoin rappresentano, sotto molti punti di vista, una vera e propria rivoluzione nel mondo degli investimenti. Per la prima volta chiunque, indipendentemente dal capitale di partenza, potrà partecipare a progetti che potrebbero diventare i pilastri del nuovo sistema finanziario che si sta delineando.
Le infrastrutture future della finanza
Bitcoin continua a essere il pilastro centrale dell’ecosistema cripto, ma le altcoin stanno ponendo le basi per la finanza del futuro: un sistema che, in parte, sarà costruito sulla blockchain.
Dalle stablecoin alle applicazioni DeFi per offrire e ottenere prestiti, stiamo assistendo alla nascita di un ecosistema finanziario completamente nuovo.
Questo momento ricorda il boom di Internet dei primi anni del 2000. Molti dei siti internet e delle aziende di allora sono oramai scomparsi, ma gli investitori che all’epoca avevano acquistato azioni Amazon possono confermare che il rischio ha dato i suoi frutti.
La domanda non è più se le altcoin abbiano un futuro, ma quali tra esse diventeranno i nuovi pilastri della finanza mondiale nei prossimi anni.

