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Image Bitcoin vs the rest of the world: the dentist edition

Bitcoin vs the rest of the world: the dentist edition

Timer1 minuti di lettura

  • Bitcoin

Chi avrebbe mai pensato che, se la storia avesse preso una piega leggermente diversa, i denti sarebbero potuti diventare una riserva di valore?

«I miei denti sono piuttosto rari, e anche abbastanza utili, ma non valgono miliardi», scherza Katie Martin del Financial Times in un recente (e appassionato) documentario su Strategy (ex MicroStrategy), la società quotata che ha fatto dell’acquisto di Bitcoin il proprio core business. Il video chiarisce una cosa: nonostante anni di copertura del tema, Martin rimane profondamente scettica sul valore del Bitcoin.

Oggi, un singolo Bitcoin vale oltre 100.000 dollari, mentre i 32 denti della Martin non hanno ancora una quotazione ufficiale (almeno non pubblica). La sua prospettiva, per quanto legittima, non sorprende: i media finanziari tradizionali hanno per lungo tempo ignorato o ridicolizzato la tesi d’investimento di Bitcoin.

Dai suoi primi giorni anti-fiat fino al market cap da trilioni di oggi, i lettori del Financial Times avrebbero forse trovato più valore nei propri abbonamenti se fossero stati informati con maggiore coerenza e serietà sui fondamentali di questo asset. Ma parliamo pur sempre di un’industria—da cui io stesso provengo—che ha impiegato oltre un decennio per ammettere che Internet fosse più interessante della carta stampata per le nuove generazioni.

Eccoci dunque, 15 anni dopo il lancio di Bitcoin, con una capitalizzazione di mercato da 2 trilioni di dollari, e ancora lo si paragona ai molari di una columnist. Curiosamente, nessuno si chiede mai da dove derivi il valore dell’oro—che non è certo nella sua conduttività, ma piuttosto nella tradizione e nel fatto che, un tempo, veniva coniato in monete.

Come abbiamo scritto più volte sulle pagine di CoinShares (e non solo), Bitcoin ha molte più affinità con l’oro che con i denti. Per cominciare, Bitcoin è immutabile—a differenza dei denti, che possono cariarsi.

Non arriveremmo certo a consigliare, come fece notoriamente Michael Saylor, di “vendere un dente se necessario” per comprare Bitcoin—ma onestamente, usare i soldi dell’abbonamento al FT per acquistare qualche satoshi potrebbe non essere una cattiva idea. Se lo aveste fatto 15 anni fa, oggi potreste permettervi appuntamenti a vita nella miglior clinica dentale del mondo.

Noi manterremo comunque il nostro abbonamento, perché apprezziamo lo sforzo di coprire finalmente l’argomento Bitcoin.

Scritto da
Jérémy Le Bescont Author Picture
Jeremy Le Bescont
Pubblicato il16 Mag 2025

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