
Arbitrum: la corsia preferenziale per Ethereum
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Nell’ultimo capitolo di una serie informale su come una nuova classe di protocolli stia cercando di risolvere il trilemma della blockchain di Ethereum, questo articolo analizza il funzionamento di Arbitrum – una delle principali rivali di Superchain – e lo stato del suo ecosistema.
Perché è stata creata?
Il trilemma della blockchain impone agli sviluppatori di fare una scelta tra sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. Ethereum ha dato la priorità a sicurezza e decentralizzazione, limitando così la propria scalabilità: la rete elabora solo 16 transazioni al secondo (TPS), classificandosi come sedicesima blockchain per velocità. La congestione che ne deriva influisce sulle commissioni di transazione, le cosiddette gas fee, che a settembre 2024 sono aumentate quasi del 500% in seguito a un’impennata delle attività on-chain, in parte dovuta a un aumento del volume di scambio sugli exchange decentralizzati.
Arbitrum è stata introdotta ad agosto 2021 da Offchain Labs per rispondere alle sfide legate alla scalabilità di Ethereum. Si tratta di un protocollo Layer-2 (L2), pertanto eredita la sicurezza di Ethereum e utilizza una tecnologia nota come rollup per aumentare le TPS, elaborando le transazioni off-chain e inviandole poi in lotto al layer base. Arbitrum utilizza gli optimistic rollup, che presumono che le transazioni siano valide a meno che non vengano contestate; al contrario, i rollup a conoscenza zero (o ZK rollup) utilizzano una tecnica crittografica detta “prove a conoscenza zero” per convalidare le transazioni.
La rete si compone di diverse catene. Arbitrum One esegue i rollup, mentre Arbitrum Nova è una catena AnyTrust, simile a un rollup, che però archivia i dati off-chain su piattaforme esterne come Google Cloud. Questo design consente a Nova di addebitare commissioni più basse, ma sacrifica un certo grado di decentralizzazione affidandosi a terze parti. Infine, le catene Orbit sono blockchain personalizzabili che possono assumere la forma di L2 o di Layer-3.
Token nativo
Il token nativo di Arbitrum è ARB, creato utilizzando lo standard ERC-20 sviluppato dalla comunità Ethereum. Anche se può fungere da mezzo di scambio, il ruolo principale di ARB nell’ecosistema è quello di token di governance (gli utenti pagano le commissioni di transazione in Ether):
I detentori possono partecipare ad Arbitrum DAO (un’organizzazione autonoma decentralizzata), presentando un’ Arbitrum Improvement Proposal (AIP), come proposte di aggiornamento della rete, ed esprimendo il proprio voto.
Possono inoltre eleggere i membri del consiglio di sicurezza, che gestisce i rischi attuando misure di emergenza e non di emergenza.
I voti sono ponderati in base ai token, quindi più grande è la quantità detenuta, maggiore sarà l’influenza sull’esito.
L’offerta totale di ARB è stata limitata a 10 miliardi, con 4,6 miliardi in circolazione a marzo 2025. La tabella a seguire mostra la distribuzione dei token dopo l’approvazione delle AIP 1.1 e 1.2. I membri del team e gli investitori sono stati soggetti a un periodo di lock-up di quattro anni, con il primo “sblocco” avvenuto a marzo 2024, seguito da sblocchi mensili nei successivi tre anni. Il periodo di maturazione per la Arbitrum Foundation è cominciato ad aprile 2023 e dura anch’esso quattro anni.
Il tasso massimo di inflazione annuale di ARB è del 2%. L’Arbitrum DAO è responsabile dell’emissione di nuovi token, ma fino a marzo 2025 non sono state presentate proposte di coniare nuove monete.
Ecosistema
La capitalizzazione di mercato dell’ecosistema Arbitrum è di poco inferiore a 290 miliardi di dollari (a marzo 2025), superando di gran lunga Optimism (48 miliardi di dollari).
I progetti più grandi di Arbitrum per capitalizzazione di mercato sono le stablecoin multichain agganciate al dollaro statunitense: USDT, emessa dalla piattaforma blockchain Tether, e USDC, emessa dal fornitore di servizi di pagamento Circle. Tether ha recentemente annunciato di aver scelto Arbitrum per fornire l’infrastruttura per USDTo, la sua stablecoin interoperabile.
Il progetto successivo per capitalizzazione di mercato è Chainlink, una rete di oracoli che collega le blockchain ai dati del mondo reale necessari agli smart contract per eseguire accordi, come scommesse sull’esito delle elezioni o eventi sportivi. A completare la classifica dei primi cinque progetti ci sono altre due stablecoin: DAI emessa da Sky Protocol e USDe, una stablecoin sintetica emessa da Ethena Labs, garantita da criptovalute e futures invece che da una valuta fiat.
L’ecosistema Arbitrum comprende anche un “ponte” per muovere gli asset tra le catene. Questo ponte consente a progetti come Hyperliquid – una piattaforma di scambio di criptovalute che offre contratti derivati perpetui (senza data di scadenza) e costruita su un proprio base layer – di sfruttare le transazioni più rapide e i costi inferiori di Arbitrum One.
Uno sguardo al futuro
Ad agosto 2024 Offchain Labs ha pubblicato una tabella di marcia di Arbitrum, delineando le sue priorità a breve termine per il protocollo. Alcuni dei miglioramenti in programma includono:
Rendere Arbitrum più accessibile agli sviluppatori introducendo Arbitrum Stylus, una macchina virtuale che supporta diversi linguaggi di programmazione oltre a Solidity di Ethereum.
Sostenere la decentralizzazione introducendo un nuovo meccanismo di risoluzione delle controversie per gli optimistic rollup di Arbitrum, che dovrebbe aiutare la rete a raggiungere la definizione di rollup Stage 2 di L2Beat.
Migliorare l’interoperabilità riducendo i ritardi nelle conferme causati dalle contestazioni delle transazioni da parte degli utenti.
Analizzare la possibilità di integrare le prove a conoscenza zero negli optimistic rollup per accelerare il processo di conferma delle transazioni.

