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Perché diversificare con le criptovalute?

Timer8 minuti di lettura

“Non mettere tutte le uova nello stesso paniere”: questo consiglio popolare si applica anche alla finanza. Gli investitori più accorti si impegnano a costruire portafogli diversificati, composti da una varietà di prodotti finanziari come azioni e obbligazioni. Le criptovalute possono essere un asset importante per diversificare ulteriormente il portafoglio. In questo articolo analizzeremo come e perché.

 

 

Una breve storia delle criptovalute

Il termine “criptovalute” indica le valute digitali che si affidano alla crittografia per proteggere le transazioni. Il primo Bitcoin (BTC) è stato estratto, ovvero creato, nel 2009, seguito da Ethereum (ETH) nel 2015. Da allora l’adozione di Bitcoin ed Ethereum è cresciuta costantemente, come evidenziato dai grafici sottostanti. Questi mostrano il numero di indirizzi unici di BTC ed ETH. Anche conosciuti come portafogli, permettono agli utenti di effettuare transazioni con BTC/ETH oppure di conservarli. A dicembre 2022, ci sono oltre un miliardo di indirizzi BTC e oltre 150 milioni di indirizzi ETH.

Number of bitcoin and ethereum addresses

Oggi le criptovalute disponibili sul mercato sono migliaia. La maggior parte degli investitori si concentra su BTC ed ETH, considerati gli attori chiave nell’ecosistema delle criptovalute e chiamati anche “blue chip”. BTC, in particolare, è la criptovaluta più popolare, con una capitalizzazione di mercato di 435 miliardi di dollari a marzo 2023. Si tratta spesso del primo cripto-asset in cui investono i trader.

Perché dovresti aggiungere Bitcoin al tuo portafoglio?

Sempre più investitori si stanno interessando alle criptovalute. In questa sezione ne spiegheremo il motivo concentrandoci su Bitcoin.

Bitcoin è un asset non correlato che aiuta a diversificare il portafoglio

La diversificazione è una tecnica per ridurre i rischi investendo in asset che non sono pienamente correlati tra loro. La correlazione è una misura statistica che indica come si muovono due asset l’uno rispetto all’altro. Supponiamo che un trader investa in due asset: A e B. Se la correlazione tra A e B è del 100%, significa che sono perfettamente correlati e che, pertanto, il loro valore salirà e scenderà esattamente allo stesso ritmo. Ne consegue che il portafoglio dell’investitore non è affatto diversificato: qualunque evento negativo che colpirà A sarà riflesso nel valore di B. Al contrario, se la correlazione tra A e B è del -100%, significa che i due asset sono negativamente correlati e si muoveranno in direzioni opposte. 

Gli investitori che mirano a ridurre i propri rischi cercano asset con la correlazione più bassa possibile. Ciò significa che gli asset si muovono in maniera indipendente tra di loro, creando così un portafoglio diversificato. 

La correlazione tra Bitcoin e altri asset è stata sempre piuttosto bassa, come mostra la tabella sottostante.

Bitcoin correlation with other asset classes

L’indice S&P 500, che traccia la performance azionaria di 500 grandi aziende quotate nelle borse degli Stati Uniti, è spesso usato come benchmark. La sua correlazione con BTC dal 2019 al 2023 si attesta al 34%, un valore piuttosto basso. Per questo motivo, BTC è un ottimo candidato per la diversificazione del proprio portafoglio.

Tuttavia, la correlazione tra Bitcoin e gli asset tradizionali tende ad aumentare con la maturazione dell’asset. Inoltre, Bitcoin può anche reagire agli eventi macroeconomici più importanti, come gli aumenti dei tassi di interesse. Consulta il nostro report Previsioni Bitcoin 2023 per ulteriori informazioni sul perché Bitcoin è sempre più considerato un asset sensibile ai tassi di interesse. 

Gli investitori sono disposti a prendersi i rischi legati alla volatilità di BTC

Coloro che investono in Bitcoin ne apprezzano anche la volatilità e sono pronti a un viaggio fatto di alti e bassi, come mostra il grafico a seguire.

Bitcoin price evolution

Nelle fasi di mercato passate, Bitcoin è passato da 4.000 a 20.000 $ in 3 mesi (nel 2017), oppure da 5.000 a 60.000 $ in appena un anno (tra il 2020 e il 2021). Tuttavia, sebbene molti investitori vedano la volatilità come un’opportunità, questa è connessa anche a rischi maggiori e il prezzo di BTC è attualmente in tendenza al ribasso, sotto la soglia dei 20.000 $. 

Inoltre, prevedere quale sarà il prezzo di BTC tra dieci anni non è affatto facile: il prezzo è ancora in fase di definizione. Secondo un sondaggio condotto all’inizio del 2023, un gruppo di 56 specialisti del settore stima che il BTC avrà un valore di 26.844 $ alla fine del 2023, per poi salire a 77.492 $ entro il 2025

Aggiungere un asset volatile e non correlato come BTC al proprio portafoglio ne aumenta la diversificazione e, potenzialmente, ne cambia il profilo di rischio. Ciò potrebbe portare a un portafoglio con un rendimento migliore in rapporto al rischio. 

Alla luce di tutto questo, quanto BTC dovresti aggiungere al tuo portafoglio? E come dovresti gestirlo? 

Ottimizzare l’allocazione di BTC: tre casi d’uso

Confrontiamo tre portafogli per stabilire se l’aggiunta di BTC è vantaggiosa:

  1. Un portafoglio standard è composto da azioni (60%) e obbligazioni (40%). Questa è la ripartizione “standard” degli asset nella finanza tradizionale. 

  2. Questo portafoglio, rispetto allo standard, introduce il 4% di oro. 

  3. Al posto dell’oro, questo portafoglio aggiunge il 4% di Bitcoin. La sua composizione complessiva vede pertanto azioni (57%), obbligazioni (39%) e BTC (4%).

Tutti e tre i portafogli erano attivi da ottobre 2015 al 24 novembre 2022, e i loro asset sono stati ribilanciati trimestralmente. Ciò significa che il peso degli asset è stato regolato nel tempo per corrispondere a valori definiti (4% per oro o BTC, nel nostro caso).

Bitcoin in a portfolio

Risultato: il portafoglio 3 (4% di Bitcoin) è quello con le performance migliori.

  • Performance: un’allocazione in BTC del 4% ha migliorato il rendimento annualizzato dal 6,9% al 14,4% rispetto al portafoglio 1.

  • Rischio: nonostante la volatilità di BTC, nel suo insieme la volatilità del portafoglio non è aumentata significativamente (10,4% rispetto al 9.3% del portafoglio 1). Il suo drawdown massimo (il calo massimo dal valore più alto a quello più basso) è stato del 22,9%. Tuttavia, il portafoglio 2 (con l’oro) ha registrato una volatilità e un drawdown inferiori, in quanto l’oro è stato un asset in costante crescita in quel periodo.

  • Decorrelazione: con solamente il 4% di Bitcoin nel portafoglio, la correlazione del portafoglio 1 si è ridotta di quasi l’8%. Questo è un ulteriore indicatore del fatto che Bitcoin è un asset adatto ai fini della diversificazione.

     

Quindi, il 4% di Bitcoin è l’allocazione ideale per investire in criptovalute?

Dall’analisi è emerso che il 4% è un valore efficace, perché ha permesso di ottenere rendimenti maggiori aumentando di poco il rischio. Tuttavia, questo era solo un esempio: spetta agli investitori costruire il proprio portafoglio personalizzato sulla base del grado di rischio che sono disposti a correre. Maggiore è la quantità di BTC in un portafoglio, maggiori sono i rischi. Pertanto, la diversificazione attraverso BTC dovrebbe essere parte di una strategia più ampia che includa anche altri asset.

Non dimenticare il ribilanciamento!

Qualunque sia la percentuale scelta, il ribilanciamento è fondamentale. Si tratta del processo di regolare l’allocazione degli asset all’interno di un portafoglio per ottenere le ricompense e il livello di rischio desiderati. Nel concreto, significa che i BTC dovrebbero mantenere il peso predefinito all’interno del portafoglio (nel nostro esempio il 4%).

Se questa percentuale dovesse variare troppo nel corso del tempo, gli investitori sarebbero esposti a una volatilità, un drawdown e, di conseguenza, un rischio maggiore rispetto a quello inizialmente preventivato. Per prevenire ciò, gli investitori dovrebbero monitorare regolarmente la performance del proprio portafoglio e vendere o acquistare asset di conseguenza.

 

Diversificare con le criptovalute

Grazie alla loro decorrelazione, le criptovalute possono essere un’aggiunta interessante al portafoglio. ​Nella nostra simulazione, un’allocazione di Bitcoin del 4% ha migliorato il compromesso tra rischio e rendimento rispetto a un portafoglio “standard” con il 60% di azioni e il 40% di obbligazioni. 

Tuttavia, è importante ricordare che investire in criptovalute comporta dei rischi, specialmente la volatilità e la perdita del capitale.

Il modo più semplice per introdurre le criptovalute nel proprio portafoglio è investire in ETP su cripto. Gli ETP su cripto si integrano direttamente nel portafoglio di investimenti, rendendo più semplice l’analisi degli investimenti e le attività come il ribilanciamento degli asset. Inoltre, eliminano la complessità e i rischi per la sicurezza legati all’auto-custodia. 

Spieghiamo tutto nel nostro articolo che evidenzia perché gli ETP su cripto sono il modo migliore per investire nelle criptovalute.

Ricorda che gli ETP di XBT Provider comportano comunque dei rischi, come il rischio di controparte e quello di volatilità. Si tratta di prodotti complessi, che possono essere difficili da comprendere e comportano un elevato rischio di perdita del capitale.

Scritto da
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CoinShares
Pubblicato il29 Mar 2023

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